21.5.07

Dunque si tratterebbe di una questione seria.
la stanza era la solita stanza sommersa di libri che cambiano giorno dopo giorno e di libri che sono sempre gli stessi da trent'anni. già non è chiaro come sia possibile che i libri che cambiano siano quelli alla base delle pile librarie ma questo è un altro discorso.
il calendario è fermo a marzo, non si guarda più da tempo.
e comunque lo si era cambiato solo perchè qualche noiosa donna del mondo reale l'aveva fatto notare con disappunto.
(che pretesa, questa, il credere di poter comandare il tempo anche solo girando pagina del calendario).
viene da chiedersi se non si venga assorbiti, prima o poi. che non capita spesso che l'odore di carta stampata sia più forte di quello delle persone.
detto questo val sempre la pena di leggersi un libro, dice più delle persone visto che le persone non parlano più un granché.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Troppo facile, piccolo. E anche se io pure la penso nello stesso modo, perché a volte si ha un bisogno fisico dei libri - quasi un'attrazione erotica, è anche vero che è troppo facile. Perché è come quelle vecchiette che vogliono più bene al cane che al nipote. E' facile aver a che fare con un libro, o con un cane: anzi, con un libro è ancora più facile. Perché un libro non replica. Perché un libro non esercita la sua libertà su strade che non sono predeterminate da te. Perché un libro ti può dare tante emozioni, ti fa pensare, ma non può farti soffrire come una donna o un amico. Lo so: è così bello leggersi un libro, isolarsi dai rapporti umani. A volte bisogna farlo: non si può sempre solo essere divorati. Ma bisogna accettare anche il rischio degli strappi e dei morsi. Il rischio di essere violentati. Triste, ma è così. E' la dannazione dell'essere liberi. Prof/km