6.6.08

estenuato dalla stanchezza. sono rovinosamente stanco.
quasi da lacrime.
come vorrei un mondo di relazione più vera, dove non si ha paura di aspettarsi che le persone si preoccupino un pò anche per te. la realtà dei fatti è poi sempre il contrario. la "grande sensibilità" di cui troppi si vantano è una sensibilità del proprio comodo. che quando va bene per me mi accorgo che tu avresti bisogno di una parola, una vicinanza, anche solo un "vai a dormire, sei troppo stanco per pensare".
ma prendersi cura delle persone non è evidentemente la prima preoccupazione.

non si fa che vagare, viaggiare. solitamente da soli.
viaggaire continuamente da un punto all'altro, tra luoghi in cui si presuppone con orgoglio di essere importante per qualcuno, di essere perlomeno non indifferente a qualcuno.
come siamo tutti egoisti.
continua il viaggio. compagni che provano a stare un pò di fianco finchè ce n'è bisogno, poi ci si stacca e ognuno va avanti per conto suo.
o perchè ha trovato qualcun altro da accompagnare o perchè vuol essere per una volta accompagnato lui da qualcuno.

mi pare che l'avventura dell'amicizia sia lo sforzo di pazientare con rigore e apprensione che qualcuno torni ad accompagnare. il camminare a una distanza non troppo grande da chi si sta allontanando.


ma, intanto, i chilometri passano lasciando traccia.

1 commento:

charliedon ha detto...

ma guarda..